venerdì 23 settembre 2016

Tempo di... ferie?

Probabilmente qualche lettore avrà scusato il mio lungo silenzio pensando che sono andato in ferie. Ringrazio costoro per la loro indulgenza, ma per rispetto della verità, devo smentire. Sono  rimasto a Nduye  anche se ho fatto una incursione nel paese vicino (Uganda)  e mi sono spostato all’interno del Congo.
Visto che le notizie sono tante, questa volta mi limiterò a brevi flash.


1 – Ripresa dei lavori.

L’obiettivo convitto per i Pigmei è prioritario in questo momento,  ma la realizzazione è condizionata dalla… finanza. Per fortuna – o per Grazia di Dio – alcuni commercianti di Mambasa e di Nduye  mi hanno dato una mano. I muratori e i falegnami non si sono fatti pregare. Il 23 luglio erano qui!
Tappa attuale: rifare il tetto dell’antico atelier della scuola di Padre Longo. Molte lamiere erano… volate via; parecchi travetti erano marci. Vista la necessità di rifare il tutto, abbiamo pensato di privilegiarne un versante , rendendolo più lungo, rispetto all’altro,  per poter raccogliere più acqua nella futura cisterna che alimenterà i vari servizi del convitto.
Abbiamo ottenuto il permesso di  abbattere una decina di alberi di mogano e di iroko per fare le capriate; un amico ci ha dato una mano per ricavarne  le assi, le travi e i travetti. Gli alberi erano  al di là del fiume; abbiamo fatto ricorso alla fantasia e con una zattera abbiamo trasbordato il tutto, con grande gioie e allegria dei traghettatori. (Vi accludo la foto dell’atelier prima dei lavori e una foto del trasporto delle assi sul fiume).

Prima...
... dopo!!!




Zattera 1
... e zattera 2!

2 - Arrivo di Giulia e Chiara.

A rompere la monotonia e ad abbellire  la comunità e incuriosire il villaggio sono giunte, ai primi di agosto due ragazze di Schio: Chiara Prosdocimi e sua cugina Giulia Dal Zotto. Certo l’adattamento  non è mai  facile, soprattutto all’inizio e se poi una, Chiara, arriva per la prima volta questo è ancora più lento. Ma ci sono riuscite e bene. Hanno… pulito la casa, lavorato nell’orto e per la costruzione  del nuovo pollaio (fin troppo di lusso)… hanno selezionato i peperoncini per un amico di Monza, mi hanno aiutato a stampare e a plastificare dei cartoncini con le preghiere del mattino e della sera,  hanno dato dei suggerimenti per una migliore sistemazione del nostro magazzino-dispensa, e soprattutto hanno partecipato alla nostra vita, a quella dei lavoratori e a quella  dei Pigmei. E mi assicurano che hanno imparato tanto. Partendo hanno lasciato le loro impressioni: ma sono troppo personali. Comunque Grazie, Chiara e grazie, Giulia! “La porta è sempre aperta…” per voi per tutti i viandanti che desiderano fermarsi in questa oasi…

3 – Massacri a Beni

Difficile dare un nome a quanto sta succedendo a Beni. Dire che decine di persone, donne e bambini, sul far della sera sono regolarmente massacrate da ignoti rende l’idea dell’ orrore e della indignazione che suscitano questi fatti, documentati poi macabramente dalle agenzie di stampa.
La sera del 13 agosto, nella periferia di Beni, sono state uccise oltre cinquanta  persone fra cui molte donne e  molti bambini. Il governo di Kabila attribuisce questi misfatti ai ribelli ugandesi e ai militanti di Al Shabaab , ma fonti autorevoli affermano che anche l’esercito congolese non è estraneo a questi eventi.  Non entro nei dettagli:  aggiungo solo che queste persone non sono state uccise con armi da fuoco.
Ho vissuto molto intensamente questi fatti anche perché Chiara e Giulia si sono subito allarmate e hanno chiamato l’Ambasciata Italiana. Purtroppo ho fatto l’amara constatazione che qualche funzionario di questa non conosce la geografia del Congo!
Mentre cercavo di convincere Chiara e Giulia a restare calme, ho avuto una occasione unica per rompere quel “ silenzio vergognoso” di cui ha parlato il Papa il 14 agosto! (Guardo ogni giorno i titoli del Corriere: in quei giorni non ho visto nessun accenno a questa strage… Mentre c’erano  delle notizie veramente banali! ... Se sono poco informato, ditemelo!)
Un amico di Schio mi scriveva in quei giorni. “Ti informo che a fine agosto sarò a Roma con mia moglie Chiara (per qualche giorno di vacanza ma anche per il giubileo). Questa settimana ho scritto a Don Piero Parolin  (il Cardinale, Segretario di Stato) chiedendogli se è possibile incontrarci per un saluto.
Se posso essere portavoce (o portalettere) lo faccio molto volentieri.”
Ho colto al volo questa sua proposta. Ho risposto: “ Caro Pierpaolo, non so se sei al corrente che sabato sera 13 agosto a Beni sono state uccise d' una maniera bestiale (o peggio) più di 50 persone. E' vero:  il Papa  ha parlato  di un “vergognoso silenzio” a proposito di questo massacro. Io andrei più in là: domanderei al Nunzio apostolico a Kinshasa di andare sul posto e portare le condoglianze del Papa  e da lì, gridare allo scandalo di questo silenzio e dell'inazione (e forse complicità) delle autorità congolesi.”
Il Nunzio, Mgr. Luis Mariano Montemayor,  è arrivato a Beni il 30 agosto. Casualità? Penso di no, da quanto mi ha fatto capire il Nunzio che ho avuto la fortuna di incontrare.
Grazie  Pierpaolo e  grazie don Piero!

Chiara e Giulia nell'orto a Nduye
le cascate Stanley a Kisangani
il nostro pollaio
il Nunzio a Beni


4 - Viaggio a Kisangani.

Il 21 agosto iniziava un lungo viaggio verso Kisangani. Sono andato con padre Dino per assistere a una riunione  del nostro Istituto (23-25 agosto). Riunione straordinaria voluta dal padre Generale. Non ero nelle condizioni migliori: le ginocchia facevano male. Ogni 50 kilometri dovevo scendere dalla macchina per sgranchirle…
Strada ottima, da Mambasa a Kisangani, ma un’infinità di barriere, posti di controllo e dappertutto bisognava lasciare… qualche franco!
Ho rivisto volentieri alcuni amici (veterani) e i luoghi della mia giovinezza e il maestoso fiume Congo. Tanti ricordi belli ma anche parecchia tristezza. I villaggi lungo la strada, a parte qualche eccezione, sono rimasti come 46 anni fa, quando nel marzo del 1970 percorrevo quella strada per la prima volta.
Continuiamo a sperare e a credere in un futuro migliore: per il Congo e per il mio Istituto.

5- Partenza di Chiara e Giulia.

Il 26 ero a Nduye. Mi sembrava importante essere qui alla fine del soggiorno di Chiara e Giulia: per  rassicurarle, scambiarci delle idee, suggerimenti e condividere pensieri ed emozioni. Certo il tragitto, sulla moto, fra Nduye e Mambasa e viceversa, senza un ragionevole periodo di riposo,  è sempre una bella prova. Ma ne valeva la pena.
Il 29 iniziava il loro viaggio di ritorno. Nei giorni caldi (ferragosto!) avevo loro promesso che le avrei accompagnate fino alla frontiera con l’Uganda. Dovevo mantenere la promessa.
Di  passaggio a Beni, il 30, ho incontrato il Nunzio  Apostolico mentre si intratteneva, assieme al Vescovo di Beni-Butembo, con i parenti delle vittime del 13 agosto. Il  Nunzio  mi ha detto: “Padre Silvano, hai degli amici potenti in Vaticano!” Allusione al Cardinale Parolin e al suo intervento? Probabilmente. Ma preciso: non è ancora mio amico, ma l’amico di un mio  amico… Scusate il gioco di parole, ma è così!!

Il 31 agosto, alle 9 del mattino, Chiara e Giulia attraversavano…incolumi la frontiera  Congo-Ugandese!
In quel momento ho ringraziato la Madonna della Misericordia davanti alla quale avevano sostato prima della loro partenza.

Non ho sentito la fatica del  viaggio di ritorno.

3 commenti:

  1. Caro padre Silvano non è stata opera mia l'arrivo del nunzio a Beni. Credo più ci sia lo zampino dello spirito santo

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  2. Comunque grazie, Pier Paolo...Anche lo Spirito Santo si serve degli uomini.
    Ciao e a presto...Infatti sono in Val Leogra. Mi farò sentire.

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  3. Caro Padre Silvano
    stavo cercando notizie su di lei per sapere come va li' data la situazione politica. Dopo esserci salutati a Kampala prima di Natale ho realizzato che avrei voluto chiederle la sua e-mail
    Daniela (medico del Benedict di Kampala)

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