sabato 21 gennaio 2017

Auguri!


Ci sono, per fortuna, delle  ricorrenze che risvegliano dal letargo non solo gli orsi e le marmotte. Mi risveglio anch’io. Sinceramente ho dormito poco dopo il mio ritorno a Nduye, ma  il mio silenzio testimonia contro di me. Forse alla fine di questo breve scritto, qualcuno mi crederà. Anche la  mia vita è fatta di quotidianità, non di monotonia però se c’è un po’ d’animo e di passione, e da questa quotidianità si distaccano dei fatti che meritano di essere segnalati.
Per questo primo contatto del 2017 mi limito a questi fatti, sperando veramente di narrare, in seguito anche la vita di tutti i giorni, che costituisce in realtà il vero tessuto della vicenda umana.

9-11 dicembre. Visita del  Vescovo a Nduye.

Monsignor Janvier Kataka dopo la  chiusura del Sinodo diocesano, ha voluto visitare tutte le parrocchie della diocesi di Wamba  per rendersi conto dello stato di salute delle medesime e per comunicare personalmente decisioni, orientamenti del Sinodo. Una visita gradita, anche perché aspettata da… due anni.  Un’occasione anche per scambiare sui progetti di Nduye, in particolare sul convitto per la scolarizzazione e la formazione dei Pigmei. Si è detto molto soddisfatto dei progressi dei lavori e non solo di questi, mi ha proposto la data per la benedizione e l’ inaugurazione del convitto, assicurando la sua presenza: mese di maggio di questo-anno! Certo, si è rivolto a me, ma trasmetto anche a voi questo suo desiderio. Lasciato solo mi fermerò per strada. Insieme ce la faremo.

25 dicembre – Natale.

Un Natale vero, cristiano.
Abbiamo ricordato la nascita di Gesù, Figlio di Dio e Figlio di Maria. Certo, non sono mancati i canti, la gioia, qualche bicchiere e qualche  spesa in più, una bella partita di calcio nel pomeriggio. La comunità dei padri e delle suore ha gustato anche un delizioso e provvidenziale panettone LOISON! Il  tutto in un contesto di familiarità di condivisione.
Da qualche anno, in preparazione al Natale diamo un po’ di lavoro a tutti i Pigmei che lo chiedono. La vigilia ricevono “la mancia” che si volatilizza presto… creando però un’ atmosfera di festa e di euforia. Con i cristiani abbiamo riflettuto sull' urgenza di costruire anche qui a Nduye il Regno di Dio (il “sogno di Dio sull’uomo e sul mondo” lo definisce Ermes Ronchi), e con i genitori, il giorno della Santa Famiglia, abbiamo capito che dobbiamo occuparci di più dei nostri bambini.

28 dicembre: la Madonna della roccia veglia anche di  notte su Nduye.

La  gente del villaggio di Nduye si  è domandata, la sera del 28 dicembre,  per quale incantesimo, all’imbrunire, la statua della Madonna della roccia si era improvvisamente illuminata di una luce abbagliante. Semplicemente non abbiamo voluto aspettare il pannello fotovoltaico e l’altro materiale, che è in viaggio, che ci permetterà un’installazione definitiva e gratuita. Per il momento  ci siamo collegati con la rete “domestica” anche questa alimentata dal Sole amico. Purtroppo le mie insufficienze di fotografo sono evidenti per cui la foto non rende la realtà,  ma vi assicuro che lo spettacolo naturale è affascinante e invita alla preghiera. Ora  ci accompagna e ci è di conforto il pensiero che la Madonna non ci perde di vista un solo  istante e anche noi, se vogliamo, possiamo contemplarla sempre.

2 gennaio 2017. Arrivano Tre… Trentini

In attesa dei Tre Magi, accogliamo all’aeroporto di  Entebbe Tre Trentini: Maurizio (un veterano!) Roberto e Nadia.
Purtroppo il viaggio per il Congo  è subito un’avventura.. La sera del 2 gennaio ci comunicano da Beni che il ponte sul fiume Semliki (affluente del Nilo) è crollato.  Questo imprevisto ci obbligherà ad allungare di parecchio la strada. Quindi anticipiamo la partenza da Kampala. Sveglia all’una e mezzo di notte. Arrivo all’Equatore verso le 9. Sbrighiamo in fretta le formalità alle due frontiere e poi, invece dei soliti 80 kilometri fra Kasindi e Beni, su una strada discreta, dobbiamo arrampicarci su una strada ripida, polverosa e sassosa; sembra una mulattiera. Spesso le ruote  perdono l’aderenza e cominciano a fumare… Qualcuno non osa guardare fuori dal finestrino, verso la valle. Saliamo verso Kyondo, a oltre duemila metri, scendiamo a Butembo e finalmente alle 16 arriviamo a Beni. Le macchine non sono a tenuta stagna per cui siamo tutti impolverati, assetati. Ma ci sembra di essere usciti da un incubo. Il 4 gennaio siamo a Mambasa e il 5 a Nduye… Il 6 cominciano i lavori… e non sono ancora finiti.

Pesca record.

Coincidenza? Provvidenza? Ieri (18 gennaio) nel pomeriggio si è presentato un abitante di Nduye con questo pesce del fiume omonimo:  9,5 Kg  pulito. Nell’Adige, a Trento, ce ne sono di così grandi? Stupore e conferma: “Si sta bene a Nduye”! “ Cosa ci manca?!”




A presto!

5 commenti:

  1. Caro Padre Silvano è bello leggerti !
    Mio figlio Giacomo (pescatore) chiede di che pesce si tratta.
    Grazie e buon lavoro

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  2. Caro Pier Paolo, almeno so he qualcuno legge il frutto delle mie veglie notturne. Grazie per la tua fedeltà, paziente attesa.Spero di aver qualche momento anche per...Don Piero!
    Dì a Giacomo che qui a Nduye chiamano quel pesce "Pono"...Qualche esperto, al quale ho chiesto un nome scientifico pensa si tratti di una "carpa del Nilo".
    Se Giacomo vuole esperimentarsi nella pesca e studiare meglio questo pesce, digli che qui a Nduye, la porta è aperta sempre, e che il tempo migliore sono i mesi di gennaio e febbraio, quando l'acqua è bassa. Se avete altre domande, non abbiate paura di porle.
    Ciao e grazie!

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  3. Salve padre Silvano.
    Un saluto caloroso ai nostri trentini e soprattutto a Nadia, grazie perché leggendola mi sembra di esserle più vicina.
    Un abbraccio grande ed un grazie dal cuore
    Martina

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  4. Grazie per aver aperto di nuovo la finestra su Nduye.
    Mancava il profumo della foresta equatoriale, la strada polverosa, la melodia dei canti dei Pigmei...

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  5. Caro Padre Silvano, è sempre un grande piacere leggere i vostri riassunti di tutto ciò che riuscite a fare con poche cose, si vede che Dio condivide il vostro lavoro.
    Noi stiamo al solito, il braccio di Andrea pare dia qualche segno di vita, però si creano altri problemi che non ci permettono di stare sereni nemmeno un pò.
    Volevo comunicare personalmente con te la mia e mail è vittoriasalati@alice.it se i mandi la tua e non disturbo, ti scrivo. A tutti voi un abbraccio da un mondo che non mi piace più, potessi verrei a vivere da voi, ma si fa quello che si può.Oggi ho avuto conferma che a Pasqua e Pasquetta per due giorni a Milano nella ex Chiesetta di Villa Scheibler, mi permettono una personale di Arte Sacra, questa notizia, mi ha riempito il cuore di nuova vita, desidero fare opere nuove e dall'incidente di Andrea, ho fatto quasi solo Arte Sacra.Ho molto bisogno del Loro aiuto e quando li dipingo, mi sento in preghiera. A presto Padre Silvano umilmente ti chiedo un ricordo nelle tue preghiere.
    Spero che la Benedizione di Gesù, vi accompagni sempre e la protezione di Maria Sua Madre non venga mai meno.Con tanta Stima e Grande Affetto
    Vittoria e Vanni

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