sabato 14 novembre 2015

Kako'

Venerdì 13 Novembre

Purtroppo, e mi amareggio della mia quasi-insensibilità nel dirvi questo, quest’oggi è cominciato con una notizia orribile. L’amministratore di Mambasa (il sindaco) mi ha telefonato dicendo che i Mai-Mai erano usciti dalla foresta a 27 km da Mambasa, sulla strada di Kisangani e avevano decapitato una guardia della Riserva. Evidentemente a Mambasa c’era il panico. Negozi e scuole chiuse. I soldati sono andati sul posto.
Ma come al solito, arriveranno… troppo tardi.

Qui a Nduye, tutto normale. Cerchiamo di tenere nascoste le notizie per non allarmare la gente. Ma, dato che c’è il telefono, qualcosa filtra. Un commerciante di Nduye è venuto depositare da me i suoi risparmi. Non si sa mai. Io sono partito a Kakò per rifare il ponte e sono tornato poco fa. Missione quasi compiuta. Abbiamo tolto i tronchi del ponte crollato e ne abbiamo messi altri due. Come vedete la manodopera non mancava. Lavoro in nero? spero di no! Abbiamo fissato le traverse, distanti un metro una dall’altra e su queste abbiamo collocato, provvisoriamente, le tavole per poter far passare la gente e gli alunni. Domani mattina completeremo l’opera.

Mentre sul ponte sistemavo le traverse, vedevo passare nell’acqua le mamme con dei cesti pesanti di tuberi di manioca e i bambini che tornavano dalla scuola…Mi facevano tanta pena. Spero non succeda più. L’inaugurazione la faremo la settimana prossima con un cerimonia civile-religiosa e un pranzo di riso e fagioli per i volontari dell’opera.

Questo è il primo passo. La gente aspetta un ponte…vero. 

7 commenti:

  1. Siamo così distanti ma così vicini... Penso sia uno dei modi migliori di usare la tecnologia per il bene comune, tutto questo ci permette di avvicinarci alla cultura del posto, e personalmente mi fa raffiorare tutti i ricordi di quando fui stato lì: che emozione!

    Per quanto riguarda questo post, incrociamo le dita e.. coraggio! Padre Silvano, sei un totale incosciente, un purosangue allo stato brado, anche a 77 anni, ma sopratutto sei un grande esempio. Per tutti!

    Ciao!

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  2. La violenza insensata, inumana. La paura, la fatica, le difficoltà della gente. E la necessità di costruire ponti.
    C'è tutto questo nel tuo tuo racconto di ieri, 13 novembre 2015.
    La sintesi di quello che abbiamo vissuto questa notte, oggi, che ci aspetta domani.
    Il mondo, anche per colpa della tecnologia (o grazie ad essa), della circolazione delle informazioni, delle merci, delle persone.. si è fatto corto, piccolo.
    Dobbiamo tutti farci carico di quel cibo trasportato sulle spalle delle donne, dei quaderni di scuola dei bambini.
    Non c'è altra soluzione.

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    1. Grazie, Francesco, grazie, Emanuele. Assieme possiamo fare tante belle cose e dare speranza a queste mamme, a questi bambini.
      Oggi abbiamo finito il ponte, e bene. Le donne non passeranno più dentro l'acqua e i bambini potranno venire a scuola senza paura di annegarsi. La settimana scorsa - l'acqua era molto alta! - un bambino ha rischiato di annegarsi.
      Grazie di nuovo...e stiamo vicini...e non abbiamo paura di dircelo!

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  3. credevo che costruissi solo ponti "ideali" tra la gente e invece ti ritrovo ingegnere/capocantiere/muratore ...
    non finisci di stupire !
    un abbraccio

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  4. Ciao Mupe,

    potresti dirci dove si trova Kakò, rispetto al villaggio di Nduye? Così portremmo mettere una foto satellitare, per far capire, ad esempio, da dove arrivano i ragazzi che vanno alla scuola di Nduye e quale sentiero devono percorrere.

    un abbraccio

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  5. Caro Emanuele, grazie della tua reazione. Significa che ti interessi della nostra vita. Spero di poter andare domani a vedere se il ponte ha tenuto, visto che anche oggi c'è stata una bella pioggia. Credo chela pioggia quest'anno abbia superato la media e spero potervelo confermare.. Un amico di Beni da anni registra le piogge e posso chiedergli i dati per i mesi di ottobre e novembre. A...presto!
    E non mancherò di indicarvi le coordinate di questo benedetto torrente dal nome strano. Sembra infatti che questo nome abbia origini greche (kakos = cattivo); non è improbabile, dato che si trova sulla strada che portava ad una piantagione di caffè gestita da Greci, che, evidentemente non esiste più.

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  6. In risposta alla domanda di Emanuele sto preparando un nuovo post...Ma stasera voglio condividere con voi un pensiero di Mons Elio Greselin, mio compagno di cammino verso il sacerdozio e missionario-vescovo in Mozambico.
    Vi posso assicurare che ricevo dei bellissimi commenti e incoraggiamenti...Forse un giorno ne pubblicherò qualcuno. Domanderei a questi amici di farsi vivi anche sul blog...per incoraggiarci a vicenda...
    Ecco uno stralcio del messaggio di Mons. Elio:

    "TI Penso spesso. Specialmente leggendo il tuo blogcongo rivivo momenti identici nella mia vita passata tra la gente dell’Africa.
    Avanti con fiducia e scegli per te il posto che Gesù ti assegna: quello di essere umile servitore dei tuoi fratelli. Che Egli sia anche tuo consolatore e ti visiti nei momenti meravigliosi della tua vita missionaria.
    Ti porto nel cuore e ti abbraccio forte
    Tuo Elio"

    E io concludo: grazie Elio!

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