Sono arrivati a Kampala il 21 febbraio e ripartiranno da Kampala il 20 marzo. Quattro settimane. Due sono già passate. Penso abbiate capito che sto parlando dei 5 volontari presenti a Nduye in questo momento. La loro presenza smentisce un certo pessimismo che il volontariato sia in via di estinzione. Proprio ieri ho ricevuto un’altra domanda…a cui evidentemente ho risposto positivamente. Ma veniamo a Claudio, Francesco, Franco, Giuliano e Luciana (ordine alfabetico, come nelle antiche usanze). Stanno bene, lavorano da mattina a sera…e soprattutto vivono serenamente, bene integrati nell’ambiente e con la gente.
Certo, sentono il caldo e l’umidità…Sarebbe strano se non fosse così. I giorni passano veloci e già facciamo i calcoli e le scelte per poter terminare i lavori essenziali (installazione sanitari, pannelli solari, macchine della falegnameria, riseria…). Ma, tranquilli, senza ansia e nervosismi. Qualcuno pensa già al futuro e…a un possibile ritorno (con un buon falegname , di cui veramente avrei bisogno!) durante l’estate. MUNGU ANGEPENDA (se Dio vorrà)! Oggi faccio un po’ il lavativo e me la sbrigo inviandovi la lettera che ho scritto agli amici di Ca’ Trenta (Schio) in occasione del pranzo missionario…Non c’è tutto quello che vorrei dirvi…ma è uno spiraglio sulla vita di questi giorni.
Nduye, 5 marzo 2016, ore 18!
Carissimi, come potete capire ho poco tempo per la letteratura in questi giorni per cui vi mando un
rapido rendiconto della situazione. Da gennaio, Nduye è diventata una piccola colonia italiana: prima sono arrivati 4 trentini; ora c’è un gruppo interregionale. Predominano i Veneti ( Luciana, Giuliano e Claudio), con un lombardo e un emiliano fanno cinque. Giorni pieni anche se cerchiamo di mantenere il più possibile il passo andante moderato che, dato il caldo e l’umidità è quello che più conviene all’equatore. Viviamo la nostra solita vita, fatta di incontri con la gente, di lavoro, di preghiera. Evidentemente, a causa della presenza degli ospiti, sottraiamo un po’ di tempo alle nostre “pecore”. Queste però capiscono e accettano con un bel sorriso la presenza di questi “wazungu “ (bianchi) che si inseriscono nel panorama senza complessi e senza stonature. E’ un po’ presto per interpretare le reazioni e i sentimenti degli ultimi arrivati, anche se manifestano gioia, stupore per la bellezza dell’ambiente, per la serenità e l’accoglienza della gente e anche per la bravura e l’impegno degli operai. Certo, la povertà della gente è stridente e provocatoria, ma non suscita in loro indignazione, ma tanta solidarietà e una sincera volontà di fare qualche cosa, senza ansia e senza complesso di superiorità. Mi sono piaciuti molto l’atteggiamento e le parole di riconoscenza e di soddisfazione che i 4 trentini hanno voluto lasciarci come ricordo al momento della loro partenza. La prova che non è stata soltanto una impressione passeggera ci viene da una lettera di uno di loro, di pochi giorni fa. “…Le situazioni che ci hanno visto lavorare assieme ci hanno regalato giorni che , sono convinto, non dimenticheremo facilmente. Quale fortuna e quale grazia aver potuto fare questa esperienza a Nduye, fra i Pigmei, in mezzo alla foresta equatoriale. Non ci saranno, viaggi, schei, o altro che ci porteranno a tanto! E poi il lavoro fatto per rendere a loro la vita un po’ più facile, una soddisfazione unica…Io continuo a raccontare a tutti ogni volta che ho l’occasione. Io non posso fare altro che ringraziarti nuovamente per questa esperienza incredibile… e ti abbraccio forte.” Cosa aggiungere? Stiamo vivendo dei momenti belli, emozionanti, di fraternità., di condivisione e di lavoro intenso per il bene dei nostri fratelli Pigmei. Sono certo che al loro ritorno Giuliano, Luciana e Claudio, Francesco e Franco confermeranno e racconteranno, entusiasti e…increduli, le loro imprese e le loro esperienze. Ed io ritornerò alla mia solita vita, in solitaria, ma continuerò la mia presenza di amore e di servizio…e lo farò anche per voi e con voi. Non lasciatemi solo! E per concludere, lancio un messaggio…rivolto a tutti: “la porta della mia casa a Nduye è aperta giorno e notte e c’è sempre una stanza libera”.
rapido rendiconto della situazione. Da gennaio, Nduye è diventata una piccola colonia italiana: prima sono arrivati 4 trentini; ora c’è un gruppo interregionale. Predominano i Veneti ( Luciana, Giuliano e Claudio), con un lombardo e un emiliano fanno cinque. Giorni pieni anche se cerchiamo di mantenere il più possibile il passo andante moderato che, dato il caldo e l’umidità è quello che più conviene all’equatore. Viviamo la nostra solita vita, fatta di incontri con la gente, di lavoro, di preghiera. Evidentemente, a causa della presenza degli ospiti, sottraiamo un po’ di tempo alle nostre “pecore”. Queste però capiscono e accettano con un bel sorriso la presenza di questi “wazungu “ (bianchi) che si inseriscono nel panorama senza complessi e senza stonature. E’ un po’ presto per interpretare le reazioni e i sentimenti degli ultimi arrivati, anche se manifestano gioia, stupore per la bellezza dell’ambiente, per la serenità e l’accoglienza della gente e anche per la bravura e l’impegno degli operai. Certo, la povertà della gente è stridente e provocatoria, ma non suscita in loro indignazione, ma tanta solidarietà e una sincera volontà di fare qualche cosa, senza ansia e senza complesso di superiorità. Mi sono piaciuti molto l’atteggiamento e le parole di riconoscenza e di soddisfazione che i 4 trentini hanno voluto lasciarci come ricordo al momento della loro partenza. La prova che non è stata soltanto una impressione passeggera ci viene da una lettera di uno di loro, di pochi giorni fa. “…Le situazioni che ci hanno visto lavorare assieme ci hanno regalato giorni che , sono convinto, non dimenticheremo facilmente. Quale fortuna e quale grazia aver potuto fare questa esperienza a Nduye, fra i Pigmei, in mezzo alla foresta equatoriale. Non ci saranno, viaggi, schei, o altro che ci porteranno a tanto! E poi il lavoro fatto per rendere a loro la vita un po’ più facile, una soddisfazione unica…Io continuo a raccontare a tutti ogni volta che ho l’occasione. Io non posso fare altro che ringraziarti nuovamente per questa esperienza incredibile… e ti abbraccio forte.” Cosa aggiungere? Stiamo vivendo dei momenti belli, emozionanti, di fraternità., di condivisione e di lavoro intenso per il bene dei nostri fratelli Pigmei. Sono certo che al loro ritorno Giuliano, Luciana e Claudio, Francesco e Franco confermeranno e racconteranno, entusiasti e…increduli, le loro imprese e le loro esperienze. Ed io ritornerò alla mia solita vita, in solitaria, ma continuerò la mia presenza di amore e di servizio…e lo farò anche per voi e con voi. Non lasciatemi solo! E per concludere, lancio un messaggio…rivolto a tutti: “la porta della mia casa a Nduye è aperta giorno e notte e c’è sempre una stanza libera”.
Buon appetito a tutti e… pregate per noi.
Grazie di cuore ai nostri amici che,incuranti del caldo e dell'afa, stanno realizzando opere importanti per la rinascita della Missione tanto cara a p. Longo ed ai suoi successori. Siamo in attesa di sentire dal vivo la vostra grande "avventura". A presto!
RispondiEliminaGrazie Padre e che bello il tuo blog,
RispondiEliminacomplimenti per ciò che scrivi e per il tempo che riesci a ritagliarti per tenerlo aggiornato!
Voglio condividerlo sul facebook del gruppo missionario e sarà solo un piacere per chi legge
Mupeeee!Ciao!
RispondiEliminaInnanzitutto scusa la latitanza dal tuo blog, ma è stato un periodo di vita lavorativa e non, intenso.
Leggere le ultime notizie è stato veramente emozionante!
Un tuffo nel passato…tanti ricordi sono riaffiorati,
ricordi di Mambasa, dell’Africa, di tre settimane trascorse in posto tanto lontano quanto vicino!
Un’emozione ancora viva…e mi è avventura nostalgia ed invidia “bonaria” verso chi ora è lì o presto sarà con te.
Sono esperienze uniche, che ti rimangono attaccate alla vita di tutti i gironi, anche se ogni tanto si assopiscono.
Per certi versi, meno male! Altrimenti sarebbe dura continuare a vivere in questa parte del Mondo!
Sarebbe bello un giorno incontrarsi con tutti i volontari che sono passati a farti visita in questi anni e scambiarsi i ricordi!
Spero che vada tutto bene fino al termine della loro permanenza, e che tanta altra gente, distribuita nel tempo, continui a supportarti. I volontari sanno dare tanto, e si portano a casa di piu’…è bellissimo!
Detto ciò, approfitto di questo spazio per aggiornarti un pochino sulla vita avomina, chissà mai che qualcuno che vive in provincia di Milano, che ci legge, si spenga fino a Cambiago e cominci ad darci una mano e darla quindi anche a te ;-)
Dopo la raccolta straordinaria di arance, fatta a metà febbraio, con la nostra associazione abbiamo organizzato una bella Ciaspolata nella bergamasca, ai Piani dell’Avaro, x’siamo convinti che dall’aggregazione nasce l’energia positiva ed è una risorsa che non basta mai!
Tra poco invece faremo il Pranzo dell’Amicizia, in collaborazione con la parrocchia di Via Cambini, Milano.
Un pranzo dedicato a persone che versano in condizioni meno fortunate di noi. Gli regaleremo un vero “pranzo della domenica in famiglia”
dall’aperitivo, al dolce, con tovaglie colorate e camerieri di eccezione!
Saremo noi a servirli, e chiunque vorrà darci una mano, ed in aggiunta, tra una portata e l’altra, anche noi ci siederemo con i commensali, per far due chiacchiere e compagnia a vicenda.
Ora ti lascio, ma solo per un po’ ;-)
Un abbraccio a te, a tutti i volontari e tutti i pigmei :-)
Caro Padre Silvano,
RispondiEliminami conforta vedere che non sei mai solo e che l'aiuto non ti manca mai.
Certo state facendo miracoli, dall'inizio del tuo soggiorno li ad oggi la situazione,è cambiata positivamente in modo esponenziale e questo mi regala tanta gioia.
Per il pranzo dell'Amicizia come ti ha aggiornato Chiara, io mi occupo della raccolta torte, che sono sempre tantissime e di ottima qualità buona parte delle Cambiaghesi, aderiscono con vera gioia e generosità a questo evento.
E' passata la Santa Pasqua e sono in imperdonabile ritardo per gli auguri, ma in tempo per la Festa dell'Angelo, da noi chiamata Pasquetta.
Un sincero abbraccio a te e a tutti quelli che condividono questo impegno lavorando e anche a chi beneficia di questa tua instancabile avventura.
Che il Signore vi benedica e protegga sempre, con tanta stima e sincero affetto
Vittoria
Grazie Carissimo P. Silvano per le belle testimonianze operose dei volontari pervenuti a Nduye, segno tangibile che P. Bernardo è con Te con voi per rendere sempre più vivo l'habitat dei Pigmei migliore e Walesse da lui tanto amati.
RispondiEliminaSono certe che il via vai di volontari, ai quali porgo un riconoscente grazie, sia per tutti uno stimolo di impegno per costruire un modo migliore.
Grazie. Dio benedica te e tutti.