A parte il piccolo trafiletto scherzoso e provocatorio sulla pesca miracolosa, la finale del mio dialogo con voi (molto vicino al monologo) apriva uno spiraglio sul lavoro dei volontari.
Forse voi ve ne siete dimenticati. Ma non per questo ci siamo fermati.
Forse voi ve ne siete dimenticati. Ma non per questo ci siamo fermati.
Cosa raccontarvi? Il tempo stringe…e…”Non sunt multiplican
“Non è difficile supporre che in questi giorni i nostri pensieri si incrociano in continuazione al disopra dell’Africa, passando da un caldo torrido a un freddo glaciale e viceversa. Per fortuna i sentimenti, anche se percorrono distanze continentali, non sono soggetti alle variazioni atmosferiche e mantengono la freschezza e la trasparenza della sorgente.
La presenza qui a Nduye di Maurizio, Roberto e Nadia fa da filo conduttore a questi pensieri e sentimenti, soprattutto perché, specie alla sera , seduti sulla veranda della casa, spesso con il sottofondo, in lontananza, dei canti dei Pigmei, ciascuno di noi apporta il suo piccolo contributo di notizie, di esperienze, di vita vissuta. Un po’ alla volta ci conosciamo e vi conosciamo meglio.
Ci viene spontaneo unirci al vostro incontro di domenica prossima. Se la tecnologia, arrivata fino al centro dell’Africa, ce lo permetterà ci faremo sentire con un saluto e un ringraziamento sonoro e visivo. Ma preferiamo andare sul sicuro e vogliamo raggiungervi con questo scritto.
Senz’altro avrete tante domande da fare a me, a Maurizio, Roberto e Nadia. Abbiate un po’ di pazienza. Vi risponderanno loro stessi e presto. Fra dieci giorni riprenderemo la strada di ritorno verso l’Uganda, e, penso, sarà un viaggio sereno, senza la cattiva sorpresa che abbiamo avuto nel venire: il rifacimento del ponte sul fiume Semuliki è a
buon punto e senz’altro sarà operativo ai primi di febbraio. Ognuno di noi allora avrà il cuore “gonfio” di ricordi, di volti, di sensazioni forti, di domande tinte di incredulità e di un po’ di amarezza, ma credo che ognuno dei TRE avrà la sensazione di aver vissuto un’esperienza bella, positiva, fatta di amicizia di fraternità e di collaborazione sincera. E soprattutto la convinzione che “ insieme, si può cambiare”…che anche qui può sorgere e crescere il Regno di Dio, un mondo nuovo e migliore. In questi giorni ho trovato questa definizione del Regno di Dio: “ è il sogno di Dio sul mondo e sull’uomo”( Ermes Ronchi). Nel sogno di Dio non può esserci posto per la miseria, la sporcizia, l’ignoranza, la fame, la malattia, le morti precoci…Da sempre Dio vuole e fa solo cose buone: “ Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona” (Genesi, 1, 31). Non so se i teologi sono d’accordo, ma per me ormai è diventata un’idea fissa: “Venga il tuo Regno” significa per me creare un piccolo paradiso qui a Nduye! Le condizioni ci sono tutte. E sono sicuro che “ insieme si può”!
Un passo avanti lo stiamo facendo con Maurizio, Roberto e Nadia. Chi sul cantiere: nella grande officina di padre Longo stiamo costruendo dei box di legno, che risponderanno alle varie necessità del futuro convitto per i Pigmei; chi in cucina e nei vari lavori di casa, a contatto con quattro brave mamme, mostrano come si lavora, come si collabora, come si condivide e confermano con la loro professionalità, serenità, il buon umore e il rispetto per le persone quel principio che in questi anni guida e anima la mia presenza in mezzo a loro: kutumika ni furaha = lavorare è gioia!
Ci sono anche dei momenti di relax. In questi giorni si sta svolgendo la CAN (Campionato Africano delle Nazioni). Chi più chi meno si associa al tifo dei Congolesi , qualche volta stuzzicandoli bonariamente , e anche questo crea amicizia, fraternità.”
Esco dal messaggio, per riprenderlo alla fine e inserire qualche notizia di cronaca.
Abbiamo avuto anche altri momenti di condivisione e di svago.
- Siamo saliti sulla Mukonja. Ho scritto bene: siamo…nonostante i settantotto anni!. Cos’è? Un inselberg = una collina di roccia che si innalza, isolata, al di sopra di un pianura di erosione nelle zone desertiche o tropicali. Hanno molto apprezzato questa escursione. Da lassù lo spettacolo della foresta è maestoso! Durante la penosa salita e la penosissima discesa per distrarci e per esorcizzare la fatica, pensavamo ad un articolo per la rivista del CAI: “Prima invernale di tre trentini sulla Mukonja”
- Sono andati anche a pesca. Io li ho raggiunti più tardi. Molto buon umore e tante scuse. Il guaio è che non hanno nemmeno potuto salvare le apparenza: non hanno trovato nessun pescatore da cui comprare qualche bel pesce da esibire lungo la strada di ritorno. Per cui, alla gente che chiedeva: dov’è il pesce? Rispondevano: “Lo porteranno più tardi i nostri amici Pigmei”. Lo stiamo ancora aspettando. Ma hanno visto una distilleria locale e anche assaggiato il prodotto. Da evitare!
- Hanno incontrato gli alunni delle scuole elementari e hanno portato loro le letterine, i disegni, i doni dei loro “colleghi” italiani. E Maurizio ha mostrato, con un giusto compiacimento, ai due neofiti (Nadia e Roberto) le scuole che la spedizione trentina dello scorso anno, di cui faceva parte, aveva realizzato.
- Non potevano partire senza una bella foto di gruppo. E’ più che una foto ricordo. E’ la prova che i nostri tre hanno stabilito un rapporto di amicizia, di stima, di rispetto con gli operai e con la gente. Grazie.
- Nel ritorno, a Beni, hanno avuto la fortuna di visitare la birreria Brasimba di cui è direttore il signor Mauro Alesi che ci ospita sempre “sontuosamente” nella sua casa stile “Ardenne”…E non stona nel meraviglioso parco di eucalipti giganti.
Cosa dire ancora? Riprendo il messaggio…Spero faccia bene a qualcuno.
Abbiamo avuto anche altri momenti di condivisione e di svago.
- Siamo saliti sulla Mukonja. Ho scritto bene: siamo…nonostante i settantotto anni!. Cos’è? Un inselberg = una collina di roccia che si innalza, isolata, al di sopra di un pianura di erosione nelle zone desertiche o tropicali. Hanno molto apprezzato questa escursione. Da lassù lo spettacolo della foresta è maestoso! Durante la penosa salita e la penosissima discesa per distrarci e per esorcizzare la fatica, pensavamo ad un articolo per la rivista del CAI: “Prima invernale di tre trentini sulla Mukonja”
- Sono andati anche a pesca. Io li ho raggiunti più tardi. Molto buon umore e tante scuse. Il guaio è che non hanno nemmeno potuto salvare le apparenza: non hanno trovato nessun pescatore da cui comprare qualche bel pesce da esibire lungo la strada di ritorno. Per cui, alla gente che chiedeva: dov’è il pesce? Rispondevano: “Lo porteranno più tardi i nostri amici Pigmei”. Lo stiamo ancora aspettando. Ma hanno visto una distilleria locale e anche assaggiato il prodotto. Da evitare!
- Hanno incontrato gli alunni delle scuole elementari e hanno portato loro le letterine, i disegni, i doni dei loro “colleghi” italiani. E Maurizio ha mostrato, con un giusto compiacimento, ai due neofiti (Nadia e Roberto) le scuole che la spedizione trentina dello scorso anno, di cui faceva parte, aveva realizzato.
- Non potevano partire senza una bella foto di gruppo. E’ più che una foto ricordo. E’ la prova che i nostri tre hanno stabilito un rapporto di amicizia, di stima, di rispetto con gli operai e con la gente. Grazie.
- Nel ritorno, a Beni, hanno avuto la fortuna di visitare la birreria Brasimba di cui è direttore il signor Mauro Alesi che ci ospita sempre “sontuosamente” nella sua casa stile “Ardenne”…E non stona nel meraviglioso parco di eucalipti giganti.
Cosa dire ancora? Riprendo il messaggio…Spero faccia bene a qualcuno.
“Grazie di cuore. Siate sicuri che niente andrà perduto. Vi ringrazio per quello che avete fatto e per quello che farete. Credo sia un privilegio poter collaborare con il Sogno di Dio. Io lo sento così e questa certezza mi accompagna e mi sostiene. Vorrei che anche voi foste sempre animati da questa gioia, da questo sano orgoglio. Non sono fantasie. Sono verità sacrosante: “Quello che avete fatto a uno di questi piccoli, l’avete fatto a Me”. Non mi dilungo in ringraziamenti. LUI, il buon Dio, è una persona bene educata e saprà ringraziarvi meglio di me e ve lo farà capire. Vi affido a Lui e alla Madonna della Roccia che veglia giorno e notte su Nduye e…su di voi.”
A seguire…